Cara mamma, che hai appena avuto il tuo piccolino, o che sei vicina, ormai, a tenerlo finalmente tra le braccia, forse da tempo qualche pensiero ti passa per la testa, e ti chiedi se mai sarai all’altezza del tuo nuovo ruolo, mentre tanti altri e se… ti fanno visita e quasi non ti lasciano nemmeno più respirare, beh, noi vorremmo darti un po’ di sollievo e suggerirti magari una lettura, che già dal titolo potrebbe esserti amica, Ci sono mamme peggiori di te. La prova inconfutabile che sei un genitore fantastico.
E nella speranza che tu stia continuando a leggerci – vedi, siamo pieni di dubbi anche noi, con tutti i distinguo del caso, certo – sentiamo forte il desiderio di aggiungere che no, non stiamo per niente sottovalutando la miriade di compiti che dovrai assolvere, d’ora in poi; solo, crediamo non sia una cattiva idea provare ad alleggerirti almeno un po’, magari – chi lo sa? – offrendoti qualcosa di simile a una prospettiva se non altro meno scoraggiante.
E quindi, grazie a Quinto Quarto Edizioni, ai testi di Glenn Boozan, alle illustrazioni di Priscilla Witte, e alla stampa a cura di Società Editoriale Grafiche AZ, ecco un albo che, oltre tutto, sfata il mito della (madre) natura buona.
E quando mai?
Prendiamo infatti mamma criceto, così carina, che all’occorrenza si pappa i suoi stessi cuccioli; mamma aquila invece se la gode mentre gli aquilotti si fanno letteralmente le penne l’un l’altro: vinca il più forte!
Per non parlare poi del gusto per gli arredi del coleottero necroforo, che «cresce i figli in un topo decomposto», o di mamma koala, cuoca d’eccellenza, il cui piatto forte è… la cacca.
La giraffa, aggraziata e fiera – tanto da campeggiare in copertina –, è anche premurosa nell’incoraggiare il suo giraffino a camminare, peccato però che lo faccia prendendolo a calci. Un movimento balistico notevole, che rimanda alle performance di mamma quokka: davanti alla minaccia di un dingo affamato, la signora se la dà a gambe, ma solo dopo aver lanciato il quokkino tra le fauci del canide.
E se aprissimo la parentesi delle neo-madri fuggitive, chissà quando la chiuderemmo… coniglie, serpentesse, lucertole, pecore, pennute, gatte e tante altre, ebbene, in un batter di ciglio o quasi salutano, e abbandonano le creature al loro destino.
Sia però chiaro che i papà non sono da meno, anzi; «diciamo addio a tutti quelli carini e coccolosi. Se i cuccioli del pesce pipa son brutti, il padre che fa? In un sol boccone li divorerà».
Papà in rehab, addirittura, sezione «Scalciatori anonimi»: seduti in cerchio, i cavalli raccontano i loro misfatti, confessando l’irresistibile impulso a prendere a calcioni i figli degli altri stalloni.
Insomma, cara mamma, davvero un bel quadretto, con tanto di rime su rime e di illustrazioni simpaticissime, come per il gesto sconcio di mamma foca o per il foulard e gli occhiali da sole, alla Thelma & Louise, di mamma orsa bruna.
E comunque, a onor del vero, l’appendice dell’albo approfondisce la condotta dei suddetti genitori, che, per quanto strano possa sembrare, cercano di fare il loro meglio!
«Essere genitori è un caos puro: non esiste mai un cammino sicuro».
Quindi, cara mamma, caro papà, tirate pure un sospiro di sollievo, siete genitori, siete coraggiosi, e se iniziate sin da ora a preoccuparvi anche solo un po’ meno, beh, vuol dire che ve la state già cavando!