Abbiamo pensato di raccontarla in quattro puntate. Ed ecco a voi questa storia.
Una storia incredibile che non ha a che fare con la nascita di un’azienda o di una tipografia soltanto ma di un movimento che ha dato l’innesco all’albo illustrato come oggetto d’arte, come libro di pregio, come opera artistica all’interno di un mondo tutto suo: quello dell’editoria per l’infanzia.
La nostra storia ha avuto ufficialmente inizio nel 1971, ma i suoi fondatori, Giorgio Aldegheri e Franco Armano, stavano già da tempo gettando le basi – forse senza esserne consapevoli fino in fondo – di quella che sarebbe poi diventata la Fabbrica di sogni e di colori, la Società Editoriale Grafiche AZ.
Un arcobaleno la cui sorgente luminosa non ci stancheremo mai di mirare e rimirare, e se in compagnia, tanto meglio: Fabbrica di sogni e di colori è infatti il titolo dell’articolo scritto da Giuseppe Bonomi e Claudio Gallo – per “Charta” – che con le loro righe hanno cristallizzato «i primi abbozzi societari del laboratorio grafico», l’allora Stei, nel centro di Verona, ed esplorato, di passo in passo, il cammino che avrebbe portato alla definizione ultima della Società Editoriale Grafiche AZ.
Ma, si sa, ogni percorso, perché divenga memorabile, necessita di incontri che siano fuori dall’ordinario: non è un caso che il sottotitolo dell’articolo Fabbrica di sogni e di colori sia Štěpán Zavřel e le Grafiche AZ.
Štěpán Zavřel e Grafiche AZ, quindi. Qualcosa di molto simile a una congiunzione, che ebbe forse il favore degli astri, superando le difficoltà geopolitiche dell’epoca – si era allora nel pieno della cortina di ferro – e dando l’abbrivio alla diffusione dell’albo illustrato in Italia prima, e nel resto del mondo poi: a incrociare infatti Giorgio Aldegheri, Franco Armano e Štěpán Zavřel ci saranno, tra i tanti, anche Klaus Flugge di Andersen Press con David McKee.
Eppure, prima di trovare la sua dimensione a Verona – «Zavřel, abituato ai grandi freddi del centro Europa, apprezzava il clima mite di Verona e per questo vi soggiornava preferibilmente d’inverno», si legge nella biografia pubblicata sul sito web della casa editrice Bohem Press, che proprio Štěpán Zavřel fondò in Svizzera con Otakar Bozejovski von Rawenoff – e consolidare il sodalizio con Grafiche AZ, Štěpán Zavřel aveva già percorso tanta e tanta strada.
Giovanissimo, prese a disegnare cartoni animati nello studio d’animazione Bratři v Triku, diretto dall’illustratore e animatore di pupazzi Jiři Trnka. Frequentò anche i corsi di regia all’Accademia di Arti cinematografiche di Praga, ma, a causa delle sue origini borghesi, gli fu impedita l’iscrizione all’università e a tutte le scuole di carattere artistico. Štěpán Zavřel non si perse però d’animo, e riuscì comunque a seguire i corsi dell’Accademia di Belle Arti e della scuola di Arti e Mestieri.
E sul finire degli anni Cinquanta, quando lasciò la Cecoslovacchia, intraprese un vero e proprio pellegrinaggio, tra le tensioni e i pericoli che caratterizzavano l’Europa della cortina di ferro.
Venne infatti imprigionato nell’ex Jugoslavia e trasferito nel campo profughi di Trieste, salvo raggiungere poi, nel 1959, Roma, ed essere accolto nel seminario del Pontificio Collegio Nepomuceno. All’Accademia di Belle Arti incontrò Hélène de Franchis, con la quale, di lì a poco, a Londra, avrebbe realizzato cartoni animati, e nel 1969, a Verona, aperto la galleria d’arte moderna Studio La Città.
Tra il 1961 e il 1966 troviamo Štěpán Zavřel a Monaco, grafico nello Studio Rolf Seifert di Monaco, e studente del corso biennale di scenografia e costumi teatrali alla Kunstakademie, e a Roma, disegnatore per lo studio di animazione di Giulio Zannini e Emanuele Luzzati. E dal 1965 al 1968 nuovamente a Londra, alla direzione della sezione del film animato dello Studio Richard Williams.
Dicevamo del 1969, e della galleria Studio La Città. Štěpán Zavrřel, Giorgio Aldegheri e Franco Armano lì si incontrarono, ed ebbero modo di approfondire, eccome, la conoscenza in Piazza Isolo, nella tipografia Stei.
Qui inizia un nuovo capitolo della storia della Fabbrica di sogni e di colori, qui principia l’arcobaleno, il cui arco, in tutti i suoi colori, condivideremo con voi nelle prossime nostre pubblicazioni.
Stiamo per entrare nel vivo della nostra storia, che è poi anche la storia della diffusione, in Italia, dell’albo illustrato e dell’editoria per bambini e ragazzi!
Accorrete al prossimo appuntamento, ci vediamo alla seconda parte!