Mentre ci prepariamo a un annuncio – mesi che ve lo diciamo! – che avverrà questa domenica 11 settembre, vi va di proseguire nel nostro racconto?
Eravamo rimasti al 1969, a Verona, nella galleria d’arte moderna Studio La Città, là dove Štěpán Zavřel conobbe Giorgio Aldegheri e Franco Armano, del laboratorio grafico Stei. Un incontro, una congiunzione astrale che avrebbe lasciato un segno di pura magia nella storia dell’albo illustrato e dell’editoria per l’infanzia, dando vita, di lì a qualche anno, alla Fabbrica di sogni e di colori, la Società Editoriale Grafiche AZ.
Štěpán Zavřel non era però nuovo dell’Italia: nel 1959 fu infatti accolto a Roma nel seminario del Pontificio Collegio Nepomuceno, e nella capitale strinse amicizia con Hélène de Franchis, insieme a cui avrebbe inaugurato, nel fatidico ’69, proprio la galleria Studio La Città.
Reduce da una serie di viaggi, Štěpán Zavřel «vigoroso, vivace e, a volte, malinconico» – è così che leggiamo nella biografia pubblicata sul sito web della casa editrice Bohem Press, fondata in Svizzera dall’illustratore ceco e Otakar Bozejovski von Rawenoff –, lasciandosi alle spalle le tensioni geopolitiche che caratterizzavano l’Europa della cortina di ferro, nella Città Eterna getta le basi per la sua consacrazione: nel 1966 pubblica, insieme all’amica Mafra Gagliardi, il suo primo albo illustrato, Il pesce magico.
Una gemma che sboccia grazie all’esperienza maturata nello studio di animazione di – udite udite – Emanuele Luzzati e Giulio Zannini: lì, collaborando alla produzione di filmati per l’infanzia, comprese definitivamente come l’illustrazione fosse un vero e proprio linguaggio, «una forma di espressione autonoma per interpretare la vita e il mondo», scrivono Giuseppe Bonomi e Claudio Gallo, nell’articolo Fabbrica di sogni e di colori. Štěpán Zavřel e le Grafiche AZ, che rileggiamo insieme a voi, per ripercorrere ancora e ancora la nostra storia, che dai «primi abbozzi del laboratorio grafico» nel centro di Verona, ci porterà via via, insieme a Štěpán Zavřel, a San Martino Buon Albergo, e alla definizione ultima della Società Editoriale Grafiche AZ.
Il pesce magico diverrà quindi una sorta di ponte fra il mondo dell’arte e quello dell’infanzia: non a caso l’illustratrice e scrittrice ceca Květa Pakovská dirà che l’albo illustrato è da considerarsi la «prima galleria d’arte che un bambino può visitare».
Un’espressione felicissima e difficilmente confutabile: nell’ingenua, vivace e sempre stupita sensibilità dei bambini non c’è scissione tra immagini e parole; se mai, un flusso narrativo che prende per mano e permette di varcare, nella gioia e nella meraviglia, le innumerevoli porte dell’immaginazione.
«Le illustrazioni di Zavřel non sono ornative ma esprimono, attraverso la forza del colore, un mondo che si può interpretare, “leggere” e conoscere insieme alle parole», ancora dalla biografia dell’illustratore ceco. E che cosa accade, allora, quando una simile arte incontra quella che Bonomi e Gallo definiscono «una moderna fabbrica internazionale di fiabe, un’ardita ed efficace combinazione di tecnologia e poesia», ovvero Grafiche AZ?
Mirabilia. Ma meglio procedere con ordine, e soffermarsi sul nome che Giorgio Aldegheri e Franco Armano, entrambi provenienti dagli stabilimenti di Verona della Mondadori, scelsero per la loro piccola grafica in Corso Milano: AZ.
La prima e l’ultima lettera dell’alfabeto, gli estremi di un arco le cui frecce saranno le competenze, l’entusiasmo, l’intuito, la passione… L’amore per il proprio lavoro, la ricerca della qualità, il desiderio di fare e diffondere cultura, il tutto concentrato nella bellezza degli albi illustrati, che presto Grafiche AZ prenderà a realizzare per illustratori, autori ed editori di tutto il mondo.
Con Štěpán Zavřel, e non solo: saranno tanti gli artisti che con la Società Editoriale Grafiche AZ contribuiranno a impreziosire di stelle il cielo dell’albo illustrato.
Una cosmogonia a colori, il cui racconto non termina di certo qui.
È in arrivo infatti il terzo capitolo della storia: è anche grazie alla vostra partecipazione che queste puntate si fanno più avvincenti!
Intanto a domenica con qualcosa di vintage e innovativo allo stesso tempo, unendo tradizione e modernità, proprio come questa storia racconta: rimane imprescindibile guardare avanti. Gustando il presente. Onorando il passato.