Quando lavoro e passione si fondono, diventa davvero difficile contenere gli slanci del desiderio, la voglia di nuovi progetti, e se poi l’ambito di appartenenza della propria attività ha a che fare con i libri, il terreno su cui muoversi è talmente vasto che la qualità di certo non manca, e bisogna quindi imparare a mettersi nelle condizioni più adatte a coglierla. Solo allora regalerà soddisfazioni che saranno anche un toccasana per lo spirito.
L’esperienza, si sa, gioca la sua parte, ma per quanto si possa essere consapevoli delle proprie capacità, non ci si abitua mai – ed è sempre una meraviglia – alle gioie che, per esempio, la stampa di un libro, il suo venire alla luce, è in grado di suscitare.
La storia di Grafiche AZ è costellata di simili sfolgorii, sprazzi luminescenti il cui bagliore non risplende solo con gli albi illustrati per bambini…
Prova ne sia Il tuo corpo ti dice come diventare felice, di Andrea Cirelli, ormai giunto, in un’edizione completamente riveduta e aggiornata, alla terza ristampa. E chi sarà stato a stamparlo? Provate a indovinare…
Quello di Andrea Cirelli è un nome noto in Italia e all’estero; psicologo e psicoterapeuta, Andrea Cirelli si occupa di psicologia breve d’urgenza, coaching e formazione. Nel suo pluridecennale lavoro di ricerca, ha fondato l’Associazione di Promozione Sociale MEPAI, Metodologie Psico-Analogiche Integrate, e la Scuola di Formazione PCR, Potenziamento Capacità Relazionali.
Ed è stato proprio Andrea Cirelli a ideare il metodo RDE, Ricomincia dalle Emozioni, attraverso il quale è possibile risolvere i propri disagi emotivi e infine realizzarsi: a quanto pare, quel luccichio in fondo al tunnel è niente poco di meno che, udite udite, la felicità. Proprio così, fe-li-ci-tà.
Non una parola a caso; sulla felicità, sin dalla notte dei tempi, l’uomo si è posto delle domande, arrovellandosi senza soluzione di continuità nella ricerca di risposte esaustive. Impresa assai ardua, il cui eventuale buon esito sembra richiamare le parole dello scrittore, filosofo e drammaturgo tedesco Gotthold Ephraïm Lessing, «A costruire il valore dell’uomo non è la verità che lui pretende di possedere, bensì l’impegno sincero che ha profuso per scoprirla. È attraverso la ricerca della verità, e non col possesso di essa, che le sue forze si fanno più grandi, e solo in questo consiste la perfezione verso cui è proteso».
Ma tornando ai giorni nostri, ci piace riportare due tra le definizioni di felicità tanto care ad Andrea Cirelli, la prima, dello psicologo Stefano Benemeglio, «la felicità è poter perseguire i nostri sogni in piena libertà e in pace con la nostra coscienza», e la seconda, del formatore di fama mondiale in quanto a motivazione e life coaching Anthony Robbins, per il quale la felicità è «lo stato in cui puoi fare ciò che vuoi, con chi vuoi, quando vuoi e quanto vuoi».
Sia come sia, Andrea Cirelli ci tiene a stagliare dallo sfondo della felicità relativa – il raggiungimento di «un appagamento momentaneo e fugace» – la felicità vera e propria, ovvero «lo stato vitale in cui poter sentire, in ogni circostanza, che la vita stessa è gioia».
E forse vi stupirà sapere che la chiave di volta della propria, personale, unica e irrinunciabile felicità è proprio dentro di noi. Perché, sì, noi, solo noi, possiamo essere gli artefici della nostra stessa felicità. Noi, insieme a qualcosa che è dentro di noi, un nucleo la cui carica energetica è sconfinata e irraggiante vita, vita autentica, vita vera: l’IO Bambino.
Siamo di fronte a una delle tre istanze della personalità, almeno secondo l’Analisi Transazionale, il cui padre, Eric Berne, ne ha elaborato i costrutti facendo leva sulle scoperte di Sigmund Freud in relazione alla psicologia del profondo.
Ebbene, all’IO Bambino, all’emotività dei nostri primi anni di vita, all’inconscio, si accostano l’IO Adulto e l’IO Genitore, rispettivamente la nostra componente logico-razionale e il pensiero e la morale che ci hanno lasciato in eredità coloro i quali ci hanno messo al mondo.
E Stefano Benemeglio, dal canto suo, concentrando gli sforzi della sua ricerca sull’IO Bambino, è riuscito a venire in chiaro delle capacità di cui tale istanza della personalità dispone: si tratta, a sentire lo psicologo, di un’intelligenza talmente organizzata da comunicare con la nostra parte cosciente, per indicarcene i bisogni e le esigenze. Il mezzo di comunicazione che l’IO Bambino adotta per raggiungere la nostra coscienza è articolato da un insieme di segnali, codici gestuali messi in atto proprio dal nostro stesso corpo, e con i quali si può entrare in stretto contatto, in una sorta di relazione che permette addirittura di negoziare la condizione emotiva che si desidera ottenere. E chi non vuole essere felice?
Non che sia semplice; dialogare con le proprie emozioni non è un processo così immediato, tantomeno accantonare la struttura logico-razionale, l’IO Adulto, che predetermina lo stare al mondo di ognuno di noi. Ciò che occorre è un confronto, un incontro, con l’IO Bambino, per imboccare, una volta per tutte, il sentiero dorato che porta alla vita che sorride, alla felicità.
E allora, in Il tuo corpo ti dice come diventare felice, Andrea Cirelli ci illustra il MAS, Modello Analogico-Strategico, la perfetta integrazione dei due modelli più innovativi per la gestione delle emozioni, il modello analitico – che «ci consente di comprendere e gestire i nostri desideri prima che diventino bisogni impellenti e di difficile appagamento», al fine di «negoziare con l’istanza più profonda della nostra mente in una modalità che è insieme scientifica, ma anche metafisica», lavorando a un livello al contempo energetico ed emotivo – e il modello strategico – che è «capace di smantellare i rigidi sistemi percettivo/reattivi della realtà».
Il modello integrato sviluppato da Andrea Cirelli riesce quindi a raggiungere anche quei soggetti in cui l’impalcatura logico-razionale non presenta alcuna incrinatura, perché costantemente nel pieno controllo delle emozioni, e fa sì che abbassino i loro meccanismi di difesa restii a ogni forma di cambiamento, per accedere, in un percorso graduale, al negoziato con l’IO Bambino, con l’emotività dei primi anni di vita, con l’inconscio.
L’auto-analisi dei messaggi che l’IO Bambino ci comunica attraverso il nostro corpo, quell’insieme di segnali, di codici gestuali, altro non è che l’interpretazione dei nostri bisogni più profondi, con l’intento ultimo, illuminante, di capire meglio chi siamo, che cosa davvero desideriamo, per noi e per la nostra stessa vita. Una consapevolezza che, se acquisita, non può che profondersi in empatia, avvicinandoci agli altri, alla loro emotività, a chi, come noi, ha il diritto a essere felice.
Con Il tuo corpo ti dice come diventare felice, Andrea Cirelli dimostra, senza toni accademici, ma anzi con il dono della leggerezza, come felicità sia in assonanza con libertà, con l’essere liberi di essere ciò che si è, fino in fondo, accettando la propria unicità, il proprio io, ricordando, aggiungiamo noi, con Arthur Rimbaud, con il poeta, che io è un altro, che non può esserci felicità senza controparte.
E anche noi di Grafiche AZ, come Andrea Cirelli, in tempi non sospetti decidemmo di ripartire dalle emozioni, lavorando con tutta la passione di questo mondo, e del mondo incantato dei racconti per bambini, alla stampa, alla pubblicazione di albi illustrati, per dare un surplus di colore alla culla dell’infanzia, quella parentesi di magia che nella sua innocenza, senza saperlo, anche nella sua più piccola manifestazione rende evidente a chi lo ha dimenticato che, davvero, «la vita stessa è gioia».
Inutile aggiungere quanto, a oggi, ne siamo fieri e… felici!
Grazie ad Andrea Cirelli, e al suo – e anche nostro – Il tuo corpo ti dice come diventare felice, e a voi, che ancora una volta avete deciso di trascorrere un po’ del vostro tempo insieme a noi…
Possiate sempre essere felici!