E via via siamo arrivati alla conclusione del racconto, la memoria storica di Grafiche AZ giunge al decimo e ultimo episodio – per il momento, perché potrebbe anche capitare di imbattersi in qualche altro ricordo, nelle testimonianze di chi forse leggendoci ha scoperto di avere qualcosa da condividere con noi proprio sul nostro mondo, su Grafiche AZ, e sarebbe il benvenuto, non dovrebbe fare altro che contattarci, la nostra porta resta aperta.
Come potrete immaginare, una punta di nostalgia ci assale, perché avremmo voluto che il racconto continuasse, e che anzi non finisse mai, nel desiderio di ribadire nel presente ciò che è stato, dandoci quel surplus di entusiasmo nelle attività di ogni giorno che non guasta mai.
Ma d’altra parte bisogna ammettere che tutta la bellezza dei tempi andati oltre a riempirci di orgoglio ci responsabilizza, perché campare sugli allori non è nelle nostre corde, anzi. Dal passato prendiamo spunto, nella consapevolezza che l’attualità vada cavalcata con i mezzi che offre, tenendo un occhio sempre desto ai suoi rapidi cambiamenti, anche nel nostro settore. Non a caso siamo attratti dall’innovazione, che esercita su di noi una forza magnetica, irrinunciabile.
Quindi siamo felicissimi di aver ospitato i ricordi dell’allora correttore di bozze Leo Pizzol, grande amico di Štěpán Zavřel, e i ricordi del professore di storia dell’illustrazione all’Istituto Design Palladio di Verona, Claudio Gallo… Grazie di vero cuore, amici.
E felicissimi di aver constatato la vostra partecipazione: è stato un viaggio emozionante, impreziosito da voi lettori, dai vostri ricordi, che puntualmente avete condiviso con noi nei commenti ai nostri articoli, segno che proprio con la serie e i suoi episodi un pezzo di strada è stato percorso insieme, e segno che un altro pezzo di strada era già stato percorso in vostra compagnia, esattamente negli anni di cui abbiamo scritto. Il filo insomma non si è spezzato, e ha mantenuto vividi i suoi colori. Quindi grazie infinite per la vostra costante presenza.
In effetti non c’è solo il fascino dei primi passi, quando con poco, con pochissimo, ma con un carico di idee e di passione fuori dal comune, Giorgio Aldegheri e Franco Armano fondarono Grafiche AZ; non c’è solo il fascino dei grandi nomi dell’illustrazione e dell’editoria per l’infanzia, come Štěpán Zavřel appunto, ma anche Klaus Flugge di Andersen Press, il compianto David McKee, creatore di Elmer, l’indimenticabile elefantino a colori, e ancora Fulvio Testa, Jimmy Liao, Mario Ramos, Tony Ross, Satoshi Kitamura, Maurice Sendak, Max Velthuijs e tanti altri; non c’è solo il fascino degli aneddoti, in attesa dell’uscita dei primi stampati, o alla Fiera del libro di Francoforte, o in preparazione di una mostra, o durante le cene a San Martino Buon Albergo in ricorrenze speciali o semplicemente nei dintorni, dopo una lunga giornata di lavoro…
C’è molto di più. Qualcosa di simile a un collante, che tiene insieme ogni elemento con il fine di produrre qualità e soprattutto valore, in una parola cultura. Sullo sfondo di rapporti sì professionali, ma ancor prima autenticamente umani: ci vien naturale.
I libri, gli albi illustrati sono ben altro che sterili prodotti di consumo. Sono se mai quella summa di contenitore e contenuto che non avrebbe ragion d’essere senza chi li sfoglia e li legge, senza chi, assorbendone la bellezza – di ciò che da loro forma e sostanza, un lavoro in sinergia tra le parti in causa e che ha nella stampa l’ultimo passaggio – la espande e la diffonde.
E di bellezza, si sa, c’è sempre bisogno. Sin dalla più tenera età.
E in ogni viaggio: per quanto con il decimo episodio chiudiamo (forse?) la serie sulla memoria storica di Grafiche AZ, speriamo – e lavoriamo in questa direzione ogni giorno – di scrivere oggi nuove pagine, perché vengano lette domani, tra qualche anno. Per un altro viaggio ancora.
Continuate a starci a fianco, è una sensazione piacevolissima, credeteci.
E grazie infinite.