Il minimo comun denominatore di chi da sempre orbita intorno a Grafiche AZ è sicuramente la passione per il lavoro, insieme a un entusiasmo che porta a volte ad andare ben oltre gli orari canonici delle attività di ogni giorno.
Štěpán Zavřel ne è stato fulgido esempio, tanto che durante le notti trascorse nella nostra sede di San Martino Buon Albergo era solito controllare, alzandosi di continuo dal letto, la resa dei primi stampati, dando mostra del rapporto viscerale che lo legava alle sue opere.
Un aspetto della personalità di Zavřel che il professor Claudio Gallo ebbe modo di conoscere, e che lasciò un segno indelebile nella sua didattica, “Insegno sempre ai miei ragazzi come Zavřel abbia avuto tanti meriti anche nella nascita, nella configurazione di Grafiche AZ, con la sua casa editrice, la Bohem Press, e le coedizioni. Soprattutto, Zavřel quando realizzava un albo si fermava a dormire in azienda per seguirne la stampa, perché considerava le illustrazioni delle vere e proprie opere d’arte. Oggi le tecnologie sono diverse ma questa presenza per un illustratore è fondamentale”.
Presenza che è cura, e dove c’è cura non è raro trovare qualità.
La frequentazione tra Claudio e Grafiche AZ portò presto i suoi frutti, “Abbiamo ricavato delle mostre importanti, una delle quali dedicata esclusivamente alla storia di Grafiche AZ, grazie al materiale conservato nella Biblioteca Civica di Verona e grazie ad altro materiale ancora, lettere, cartoline, fotografie, libri che Grafiche AZ ha gentilmente messo a disposizione”.
La mostra diede lustro anche alla città, e a proposito dell’esperienza, “elemento di originalità, di particolarità, di ricchezza per Verona”, il professore confida che gli piacerebbe “trovasse delle forme continuative, costanti, che sviluppassero anche la ricerca in sintonia con chi stampa, che per stampare deve avere uno sguardo attento a quello che succede nel mondo, a come si muove l’illustrazione, a come si svolge lo stesso gusto dei lettori”.
E non possiamo che essere d’accordo con Claudio, la presa sul presente e sui suoi rapidi cambiamenti deve essere ben salda, perché il futuro con le sue occasioni non scivoli via, intentato.
Sarebbe un peccato imperdonabile, noi che facciamo il mestiere più bello del mondo lo pensiamo davvero… Ecco perché le nostre maniche sono sempre rimboccate!
Ma d’altra parte dobbiamo ammettere che non ci dispiacerebbe vivere in un presente dilatato, quando i ricordi si prendono la scena e ci riempiono il cuore.
E forse, sottotraccia, i ricordi ci suggeriscono anche quanto bello possa essere affacciarsi con desiderio e ambizione al futuro, perché un domani, appunto, ad esser ricordati potremmo essere proprio noi, con il nostro lavoro, e la passione, e l’entusiasmo.
Adesso però vi salutiamo, con un’anticipazione: il prossimo episodio chiuderà la serie sulla memoria storica di Grafiche AZ, e lo farà ancora una volta con le parole del professor Claudio Gallo.
Parole che raccontano il passato e al tempo stesso emettono un suono sempre nuovo.
A presto!