Si sa, la vita spesso sorprende, anche in certi incontri, qualcosa di simile a traiettorie che si incrociano e che pur mantenendo la loro unicità procedono poi quasi in parallelo condividendo lo stesso sfondo. Tanto meglio se a colori, naturalmente.
E insomma Grafiche AZ e il professore dell’Istituto Design Palladio, Claudio Gallo, un bel giorno si conobbero, e nonostante lo scorrere del tempo – oltre trent’anni – ancora si ritrovano, con tutto il piacere del caso.
“Una cosa che a me sta a cuore fu il fatto che ci accordammo per creare un fondo dedicato ai libri illustrati di Grafiche AZ, un fondo che esiste ancora tutt’oggi ed è ricchissimo”, racconta il professore. Che prosegue, “Di formazione sono bibliotecario, quindi, come ho fatto a suo tempo con la Mondadori Ragazzi, desidero documentare la storia editoriale della mia città, Verona, e in particolare la storia di Grafiche AZ con la sua produzione”.
Una simile affermazione oltre alla stima di Claudio dimostra come proprio Grafiche AZ sia radicata nel suo territorio, e come ne rappresenti almeno nel suo settore di competenza un punto di riferimento.
Del resto la ricerca della qualità che si fa lavoro sa come ripagare, e nel suo riconoscimento trova una grande soddisfazione.
Ancora Claudio, “Magari per un po’ di tempo ci siamo persi di vista, ma c’è ormai un nuovo incontro, molto seguito da Leonardo Aldegheri – con il quale ho un rapporto di vera amicizia, lo dico con pudore e limiti per non incidere più di tanto –, che ebbe inizio sin da quando presi a insegnare all’Istituto Design Palladio storia del fumetto, ma anche storia dell’illustrazione… Da allora porto infatti i miei studenti in visita da Grafiche AZ”.
E qui, oltre al mero insegnamento, oltre alla cattedra, viene fuori tutta la passione del professore nella sua autenticità e nella sua concretezza, “Sono convinto che, pur avendo i ragazzi un insegnamento di carattere teorico, occorra consentire loro di fare delle esperienze. E la visita in una fabbrica importante che produce albi illustrati è un elemento fondamentale della loro formazione, perché capiscano come il loro disegno verrà poi utilizzato, rappresentato, come troverà poi posto in un libro”.
Il contatto diretto in effetti contribuisce eccome alla presa di coscienza, e forse offre ulteriori stimoli, un’altra spinta ancora.
Conclude Claudio, “Non bisogna che questa parte di lavoro venga delegata, ma che si svolga possibilmente a stretto contatto con chi si occupa della stampa dei libri, e non a caso durante alcune di queste visite abbiamo incontrato editori e illustratori che erano da Grafiche AZ per vedere le prove del loro lavoro”.
Sicuramente qualche nome vi sarà saltato in mente… Beh, in ogni caso ne parleremo nel prossimo episodio, o meglio, sarà il professore a parlarne: il tono della sua esposizione non pare anche a voi avere un effetto balsamico?
Lo speriamo davvero!