Alla porta del nostro caro Leo Pizzol i ricordi continuano a bussare, Leo li lascia entrare e un attimo dopo ecco che li sta già condividendo con noi, e con voi!
E allora planiamo sull’anno 1986, in quel di Francoforte, alla Fiera del libro.
Leo racconta che smaniava dalla voglia di raggiungere Giorgio Aldegheri nella città tedesca, proprio lì, in fiera, dove Giorgio era arrivato qualche giorno prima.
I due si erano messi d’accordo: appuntamento davanti allo stand della Patmos, secondo i ricordi di Leo.
C’era infatti bisogno di un punto di riferimento, all’epoca i telefoni cellulari non avevano ancora fatto la loro comparsa, e non era per niente semplice sentirsi lì per lì, all’ultimo momento.
Per di più alla Fiera del libro di Francoforte Grafiche AZ in quegli anni non disponeva di uno stand proprio.
Si sarebbero allora incontrati nel punto stabilito per telefono due o tre giorni prima della partenza di Leo per Francoforte.
Ed è proprio con la partenza di Leo che arriva il bello…
Sì, perché il buon Leo sale a bordo di una corriera, a Conegliano, e si ritrova in singolare compagnia: sarebbe infatti arrivato a destinazione condividendo il viaggio con La Dama Castellana, un gruppo folkloristico che era solito mettere in scena rappresentazioni medievali, in costume!
E vi pare che Leo non si sia portato in fiera tutti e quaranta i componenti de La Dama Castellana?
Infatti, sfruttando la sua tessera da giornalista e il suo tedesco – e qui non riusciamo proprio a immaginare che cosa Leo si sia inventato per riuscire a fare entrare tutta l’allegra brigata… – Leo, con un gran bel sorriso in faccia, varca trionfalmente l’ingresso della fiera con un seguito quantomeno originale, che con ogni probabilità non lasciò indifferente nessuno!
Pensateci, un gruppo folk, in abiti medievali, così, senza preavviso, alla Fiera del libro di Francoforte… Ma che bellezza!
E quanto deve essere stato divertente per Giorgio vedere arrivare il suo caro amico a capo di quel corteo… Ci sembra di percepire l’intensità dell’abbraccio tra i due, e di sentire le loro risate.
Leo, ci confida, rimase a Francoforte un paio di giorni oltre il previsto, alloggiando in un albergo poco distante dalla città tedesca.
E soprattutto ci racconta della felicità di Giorgio di avere un compagno per il viaggio di ritorno in Italia, che a quanto pare non fu poi così lungo: Giorgio era anche un guidatore di prima fascia.
Arrivarono a Verona poco prima della mezzanotte, giusto in tempo perché Leo prendesse l’ultimo treno per Venezia, da dove poi avrebbe preso un altro treno ancora, per Conegliano.
E se i saluti e le partenze vi mettono malinconia, beh, non preoccupatevi, almeno in questo caso: nel prossimo episodio della serie Leo e Giorgio saranno di nuovo insieme, a… cena!