Lasciamoci alle spalle la malinconia dei saluti tra Giorgio Aldegheri e Leo Pizzol dopo il viaggio di ritorno dalla Fiera del libro di Francoforte – era il 1986 – e prendiamo anche noi posto a tavola, per la cena di Natale del 1998 a San Martino Buon Albergo.
E come è facile immaginare, oltre a Giorgio e Leo ritroviamo tra i tanti anche Štěpán Zavřel.
Racconta Leo che la cena del 1998 fu diversa dalle precedenti, perché tra gli invitati oltre a tutti i dipendenti c’era proprio anche Štěpán: non fu certo l’unica volta, Štěpán era di casa a San Martino Buon Albergo, ma quella fu una serata davvero particolare. L’atmosfera era piacevolissima, come spesso accade quando si è in buona compagnia e si banchetta tra piatti prelibati.
Leo era seduto di fianco a Franco Armano, e Giorgio accanto a Štěpán.
E a concorrere all’esclusività della cena del 1998 c’è un dettaglio, anzi, una nota un po’ dolente, nei ricordi di Leo: quella fu l’ultima occasione in cui l’allora correttore di bozze ebbe modo di passare del tempo con Štěpán, che di lì a breve sarebbe purtroppo deceduto.
Ma tra una portata e l’altra, Leo e Štěpán chiacchierarono abbondantemente, soprattutto dell’arrivo dell’artista ceco in Italia, dopo un viaggio a dir poco complesso, tra tantissime peripezie.
Però nel racconto di Leo alle difficoltà dello sbarco di Štěpán nel nostro Paese fa da contraltare un particolare divertente che ha a che fare col vino.
Stranamente quella sera ne venne servito uno non tra i migliori, tanto che il palato di Leo se ne accorse subito.
Štěpán però beveva comunque, provocando un certo stupore in Leo.
Era quindi il caso di indagare. E infatti la bottiglia da cui Štěpán attingeva era diversa dalle altre in tavola, perché proprio Štěpán si era fatto portare da Giorgio tutto un altro vino…
Ma la serata della cena di Natale del 1998 si distinse per un altro particolare ancora, perché corrispose anche all’unica volta in cui, nel viaggio di ritorno in macchina, con Leo alla guida, Štěpán non si addormentò.
Quasi come se qualcosa di più grande avesse deciso che si salutassero così, dopo quella che sarebbe stata la loro ultima serata trascorsa insieme.
Preferiamo però chiudere questo episodio così come lo abbiamo aperto, all’insegna della convivialità e della gioia, ricordando i nostri di nuovo a cena: era per loro un’abitudine scegliere qualche bel posticino nella zona, o a Montaner, oppure a Rugolo di Sarmede, per andare a mangiare.
Era per loro un’abitudine volersi bene.
E per un episodio che si chiude un altro se ne apre…
Torneremo presto con nuovi racconti, che una nuova autorevole voce è stata così gentile da condividere con noi, e quindi con voi.
Continuate a leggerci! E grazie!