Il nostro immaginario è sempre stato popolato da animali, e a prescindere dal posto del mondo in cui si viva a dimostrarlo ci sono favole, miti e leggende, studi e ricerche, e poi l’arte, in ogni sua manifestazione. Gli animali ci suscitano una serie sterminata di emozioni, sono una presenza costante – diretta e indiretta – della nostra quotidianità, tanto che sarebbe impensabile tratteggiare una storia dell’uomo senza considerare il suo rapporto con gli animali.
E poi, diciamocelo, ci sarà pure tra di noi chi vorrebbe magari rinascere nelle fattezze di una lince, e qualche altro convinto di essere stato nella vita precedente uno squalo; e chi invece si sente scontroso come un orso, oppure – e su questa falsa riga le similitudini si sprecherebbero… – tranquillo come una tartaruga.
E vogliamo forse non considerare le parole del buon vecchio Aristotele, secondo cui noi uomini in definitiva non siamo che animali sociali?
Insomma, il legame tra uomini e animali è a dir poco forte, se non realmente indissolubile.
Mettiamo ci fosse la possibilità di trovarsi faccia a faccia con un lupo, a pochi centimetri dal suo muso, senza il rischio di saggiare a proprio spese la consistenza delle sue zanne; mettiamo ci fosse la possibilità di osservare in ogni sia pur minimo particolare l’occhio di un calamaro gigante, senza temere di finire nella morsa dei suoi tentacoli; mettiamo fosse possibile avere davanti a sé, a grandezza naturale, quindici tra gli animali della foresta e quindici tra gli animali dei mari e degli oceani, e scrutarli per un verso e per l’altro, scoprendone una volta per tutte anche i più nascosti particolari… Beh, cogliereste la palla al balzo? Sì? E se vi dicessimo che per riuscirci basta poco, pochissimo?
Basta Lebengross – letteralmente, appunto, a grandezza naturale –, edito da Coppenrath, e da noi di Società Editoriale Grafiche AZ stampato, nei due volumi Tiere des Waldes e Tiere der Meere und Ozeane.
E quindi grazie ai testi di Holger Haag e alle illustrazioni di Manfred Rohrbeck per il primo, e grazie ai testi, ancora, di Holger Haag e alle illustrazioni di Lars Baus per il secondo, una selezione di animali di terra (Tiere des Waldes, animali del bosco) e una selezione di animali di acqua (Tiere der Meere und Ozeane, animali dei mari e degli oceani) non avranno più segreti. E non potrebbe essere altrimenti, quando si hanno a disposizione le conoscenze di Haag, scrittore e grande conoscitore del regno animale e del regno vegetale, e il talento di Rohrbeck e Baus. A proposito, siamo certi che vi capiterà di scambiare, anche se solo per qualche attimo, quelle stesse illustrazioni per vere e proprie fotografie, talmente alto è il livello della loro accuratezza, della loro fedeltà al reale. Semplicemente impressionante.
E appurato ormai che Lebensgross di grandezze se ne intende eccome, diventa quasi doveroso dare un’occhiata alla sezione Grössenvergleich presente al termine di entrambi gli albi, un confronto delle dimensioni dell’uomo, della sua sagoma, con le dimensioni dei quindici Tiere des Waldes e dei quindici Tiere der Meere und Ozeane.
Giunti ora al termine, non possiamo esimerci dal confidarvi che gli occhi senza fondo del gufo marrone, dritti nei nostri, e l’atmosfera di sospensione quasi metafisica del pesce pagliaccio che punta il suo sguardo su di noi, beh, per qualche istante è stato come se ci avessero estraniato dal tempo stesso e dallo spazio, catapultandoci in chissà quale dimensione altra.