Il libro è lo specchio dei tempi. Per quanto una simile affermazione possa sembrare generica e semplicistica, ha a ben vedere una sua logica, soprattutto nell’epoca delle società informatizzate, capaci di fornire statistiche, dati e numeri, quindi un monitoraggio costante di quanto accade nel mondo libro. Statistiche, dati e numeri da interpretare, dando oltre che una chiave di lettura dell’attualità, anche, in una certa misura, una previsione dei tempi che verranno. Per mondo libro vogliamo quindi intendere il libro in sé e per sé, la letteratura in ogni sua branca, gli scrittori, gli illustratori, chi crea fisicamente il libro, i lettori, il mercato. Una serie di componenti che, dipendendo le une dalle altre, consegnano agli osservatori lo spirito del tempo, lo zeitgeist.
Del resto i mutamenti socioeconomici si innescano da istanze culturali, e la stessa cultura, quando non viene forzata, scadendo, in industria culturale, è tra le più luminescenti emanazioni della vita nella sua autenticità, nel bene e nel male.
Noi di Grafiche AZ abbiamo quindi deciso di condividere con voi – senza i quali, ci piace ricordare, non avremmo ragion d’essere – una panoramica del mondo libro, nel versante relativo all’editoria per bambini e ragazzi, attraverso la consultazione di uno studio autorevole, Il mercato del libro per bambini e ragazzi, di Piero Attanasio, presentato in occasione del corso L’editoria per ragazzi: un bambino che legge sarà un uomo che pensa, organizzato dalla Scuola per librai Umberto ed Elisabetta Mauri, esposto il 21 marzo 2022 nel corso della Bologna Children’s Book Fair, e a oggi disponibile sul sito web dell’Associazione Italiana Editori, AIE.
Nello studio sono stati presi in esame i dati del 2021, secondo i quali il mercato del libro per bambini e ragazzi si è attestato come uno dei punti di forza del settore. I numeri dicono infatti che, nel 2021, sono state comprate nelle librerie di catene e non, nelle librerie online, nei supermercati e nei grandi magazzini 2,4 milioni di copie di libri per bambini e ragazzi, con un incremento, rispetto al 2020, del 18%. Il che equivale a dire, in termini strettamente economici, un totale di 287 milioni di euro a prezzo di copertina del venduto, segnando un +19% rispetto all’anno precedente. Un tasso di crescita considerevole, soprattutto se si pensa che il tasso di crescita medio è del 16%.
Più nel dettaglio, dallo studio emerge che i bambini (da 6 anni in su) leggono (almeno un libro non scolastico) più degli adulti, ma meno che in passato; che nella fascia d’età che va da 6 a 14 anni si legge maggiormente tra gli 11 e i 14; che in età prescolare, da 0 a 5 anni, il 75% degli adulti o dei genitori afferma di leggere con i propri figli.
Noi di Grafiche AZ ci siamo soffermati su quest’ultimo dato, accostandolo al dato che racconta come i genitori che leggono fanno sì che a leggere siano anche i loro figli: i bambini da 6 a 10 anni che leggono in famiglie in cui vedono leggere i genitori sono il 72,2%, e tra gli 11 e i 14 anni l’82,8%. È quindi evidente come per un bambino sia affascinante, o quanto meno stimolante, l’immagine dei genitori immersi tra le pagine di un libro, un’immagine dalla grande carica magnetica, che porta il bambino a un’emulazione: preso in mano un libro, via via il bambino scoprirà tutto un mondo, un mondo altro, tra personaggi, ambientazioni e racconti che lo porteranno lontano, chissà dove. La possibilità, sin da piccoli, di vivere, nella propria vita, tante altre vite.
Siamo poi rimasti colpiti da un altro dato ancora, quello relativo al ruolo dell’insegnante nell’orientare la lettura: ebbene solo il 38% delle scelte di lettura tra i bambini da 7 a 14 anni sono frutto di un consiglio dell’insegnante. Il restante 62% sceglie invece da sé. Viene quindi da pensare come purtroppo, a oggi, ciò che è di competenza della scuola venga percepito come un obbligo, scevro da ogni forma di piacere e divertimento. Occorre forse fare dei passi avanti lungo questo sentiero, e far sì che i bambini percepiscano il libro consigliato loro non come un obbligo a cui dover ottemperare, ma come un’occasione che porta in sé anche della gioia. La gioia di imparare.
Del resto i bambini sanno essere volitivi, hanno gusti da assecondare: in libreria – e qui lo studio fa riferimento ai dati del 2018, perché «i comportamenti del 2021 restano condizionati dalle restrizioni sanitarie» per combattere la pandemia da Covid-19 – il 68% di loro sceglie il libro perché interessato all’argomento che vi si tratta, il 42% lo sceglie per il personaggio, e il 14% perché rimastone incuriosito, avendolo visto esposto in libreria. Percentuali in controtendenza a quelle per cui solo il 9% lo sceglie su consiglio di altri, si tratti di genitori, amici o parenti, l’8% su consiglio del libraio, e il 6% per via dello sconto. Se ne evince che i bambini vogliono leggere, e famiglia e scuola, pensiamo, potrebbero lavorare in sinergia nel cercare gli strumenti più adatti per collocarsi nella scia di un simile desiderio.
Sia come sia, la libreria resta un luogo – Michel Foucault definiva le librerie, le biblioteche, eterotipie, che diversamente dalle utopie, per definizione non luoghi, ideali, senza concretezza, rappresentano invece dei contro-luoghi, reali e concreti, quasi fossero delle utopie effettivamente realizzate: le librerie e le biblioteche sono eterotipie del tempo che si accumula all’infinito, con i libri di ieri, con i libri di oggi e con i libri che ancora verranno – dal grande valore, spesso preferite alle librerie online: nel 2021, nella fascia di popolazione da 0 a 14 anni, il 38% è stato frenato dall’acquisto online perché prima preferisce valutare i contenuti del libro, quindi avendo il libro in mano, in libreria; il 33% perché online i libri non si possono toccare e sfogliare, come invece in libreria; il 15% perché si lascia ispirare da quello che vede esposto in libreria, assegnando quindi un ruolo ancora da protagonista al libraio.
Il mercato poi, sempre secondo lo studio di Piero Attanasio, è in crescita costante: cresce infatti il numero di titoli per bambini e ragazzi pubblicati ogni anno, con un incremento del 56,7% dal 2010 al 2020; cresce tutta l’offerta per le diverse fasce di età, soprattutto tra i 3 e i 6 anni, con un incremento del 67,5% dal 2010 al 2020, e tra i 9 e i 13 anni, con un incremento del 77,7% dal 2010 al 2020.
Una serie di statistiche, dati e numeri che, dicevamo, guardando al presente, si affacciano anche al futuro. Lo studio trova quindi lo spazio per qualche riflessione, da una parte un «profondo rinnovamento dell’offerta editoriale, dei linguaggi narrativi e grafici, di autori e illustratori, esplorazione di nuove fasce di età. Il 42% dei titoli pubblicati è destinato agli 0-5 anni», dall’altra la «necessità di ridurre l’area della non lettura di libri: il 48% di bambini e ragazzi (1,3 milioni di 6-14enni) che frequentano la Scuola primaria e Secondaria di primo grado non leggono alcun libro se non quello scolastico» e il bisogno di «ampliare la base dei lettori ma anche lavorare sulla sua frequenza, con un tempo del bambino sempre più eroso da digitale e social»; da una parte gli «eventi che hanno al centro la promozione del libro e della lettura rivolte a bambini e ragazzi o ai loro genitori organizzate da librerie, biblioteche, scuole, editori», dall’altra «conosciamo troppo poco quello che sta avvenendo nella lettura infantile, nei comportamenti di scelta, nel ruolo di famiglia e scuola nell’uso delle tecnologie, nelle biblioteche e nelle librerie».
Insomma, uno studio, quello di Piero Attanasio, che pur rassicurando sui tempi che corrono per i libri per bambini e ragazzi, invita ad affrontare, tra le altre, le questioni della non lettura di libri, del digitale – con tutte le prospettive che può spalancare, e, su questo punto, noi di Grafiche AZ torneremo presto, presentandovi delle novità davvero degne di nota – e dei social network, la cui pervasività, se ben calibrata, è in grado di lavorare a tutto vantaggio del libro e della sua promozione.
Fare libri è una responsabilità non è solo il mantra di Grafiche AZ: dai libri, dalla lettura, abbiamo tutti da guadagnare, la società di oggi e la società di domani, perché entrambe, nella stessa misura, devono fare leva sia sul bambino che legge, sia sull’uomo che pensa. Nel mezzo, comun denominatore, si pone in eterno il libro, e noi di Grafiche AZ, che i libri li diamo alla luce, siamo sempre più certi di fare il mestiere più bello del mondo!
Continuate a seguirci! Come anticipato, presto arriveranno novità a dir poco interessanti!
A presto!