Da qualche tempo noi di Società Editoriale Grafiche AZ avevamo in testa una strana idea, e solo due giorni fa, il 12 ottobre, siamo riusciti a darle concretezza. E oggi eccoci a condividere quanto accaduto. Ciò che abbiamo realizzato, ripensandoci, è davvero singolare. Sull’esito non garantiamo! Ma d’altra parte, conoscendovi, siamo sicuri che apprezzerete il risultato.
Insomma – vi starete chiedendo – di che si tratta? E allora, cari amici, sappiate che abbiamo provato a metterci nei panni di chi, per la prima volta, e magari con una certa curiosità, si avvicina a noi, a Grafiche AZ, e al nostro lavoro… Un po’ come vivere una tipica giornata in azienda, ma con occhi nuovi.
Un piccolo esperimento che ci ha divertito e pure stimolato, offrendo nuove prospettive, e ha fatto sì, ancora una volta, che apprezzassimo la nostra storia, il nostro percorso, tutto, ma proprio tutto, dalla A alla Z.
Come ormai saprete anche grazie alla serie di episodi Fabbrica di sogni e di colori (che potete leggere nei precedenti post e articoli), la nostra è stata una storia rocambolesca, puntellata da entusiasmo e passione, coraggio e sana follia, e costellata da incontri fuori dall’ordinario. Un insieme di fattori che nonostante il tempo trascorso dalla nostra fondazione, nel 1971, fanno sentire ancora la loro influenza in ogni attività, nel nostro lavoro.
Eh già, il lavoro. Ma è davvero una coincidenza che la nostra sede, a San Martino Buon Albergo, si trovi in viale del Lavoro, e poco più in là di viale dell’Industria? Da noi in effetti si fa sul serio, inutile nascondersi. E ne siamo felici, perché il duro lavoro paga. E il fatto che Grafiche AZ, con la sua specialità, la stampa di albi illustrati, abbia contribuito alla diffusione dell’editoria per l’infanzia in Italia e nel resto del mondo, beh, non può che riempirci di orgoglio, a dir poco.
Tornando al nostro esperimento, chi si trovasse a sbirciare tra i nostri uffici e laboratori, noterebbe prima di tutto una via vai di persone, tutte prese dai propri impegni, ma sempre e comunque col sorriso. Qualche rapido scambio di battute, risate, e poi di nuovo all’opera, tra porte che si aprono e si chiudono, senza mai sbattere, quasi come se le porte stesse collaborassero a mantenere un clima sì disteso, ma denso di operosità.
E se il nostro ipotetico visitatore si fermasse anche solo per un attimo nella sala delle riunioni, sarebbe sicuramente rapito dalla miriade di albi illustrati, tutti in bella mostra negli scaffali. Una teoria di copertine, a cui manca il dono della parola, ma non quello di riuscire a comunicare: a loro modo raccontano della nostra storia, tra punti fermi e innovazione, nella diversità della carta che li sostanzia, nelle dimensioni, nei colori che quasi balzano fuori, permeando la stanza. Tanto è vero che a colori sono anche i nostri cuscini, e a colori è la sabbia delle clessidre che abbiamo sul grande tavolo dove svolgiamo le riunioni settimanali e dove buttiamo tutto… sul tavolo! Per risolvere i problemi e discutere assieme le opportunità.
Adesso ci fermiamo, la prima parte di questo nostro nuovo racconto termina qui, ma presto torneremo con la seconda parte e con un annuncio che speriamo apprezzerete… Continuate a seguirci!